Il Signore è veramente risorto! Alleluia!

Carissimi amici, il Signore è veramente risorto, Alleluia, Alleluia! In questa settimana dell’Ottava suonano ancora a festa le campane per annunciare la Pasqua del Nostro Signore Gesù Cristo. Il lungo cammino quaresimale e la settimana santa, ci hanno visti veramente impegnati a livello caritativo e a livello parrocchiale. Il cammino quaresimale di quest’anno è stato caratterizzato dalla carità. Con i giovani aspiranti, infatti, ogni settimana abbiamo raccolto i manghi per donarli ai prigionieri e, ogni mercoledì, abbiamo reso più accogliente l’ospedale della nostra cittadina. A livello parrocchiale oltre alle varie preparazioni e decorazioni liturgiche, abbiamo accompagnato e aiutato i frati sacerdoti per i ritiri di quaresima nei villaggi appartenenti alla nostra parrocchia, raggruppati in 4 settori. Il Lunedì dell’Angelo, abbiamo deciso di vivere una giornata all’insegna della bellezza dello stare insieme, non soltanto per staccare la spina, ma, come dicevo poco fa, soprattutto per avere il coraggio di rincontrarsi con sé stessi e con gli altri, rileggere così tutto quello che è stato fatto durante il lungo cammino di Quaresima. Abbiamo scelto come luogo di relax uno spazio abitato da un fiume. Come responsabile della pastorale giovanile scelgo sempre dei luoghi che mi offrono la possibilità di lanciare messaggi appropriati, capaci di lasciare delle pro-vocazioni. Sono convinto, infatti, che questo modo di stare insieme ai giovani mi permette di aiutare i giovani a far sentire loro la vicinanza di Dio, di favorire il dialogo, e permettere in questo modo un brain storming, cioè una focalizzazione sui temi con cui confrontarsi per poi inserirli in un'ottica di fede, ovvero cosa ci insegna la Santa Madre Chiesa a riguardo. Dico sempre che Dio li ha scelti nell’amore per essere i suoi santi, perché Dio solo sa che in ognuno vi abita una grande riserva di bontà, perché creati a sua immagine e somiglianza. Ma solo loro hanno la possibilità di dire “sì” a Dio, “sì” al suo amore, “sì” alla santità. Ho detto loro, quindi, che l’amore può essere paragonato a un fiume, a un fiume che scorre nelle loro vite ed è esso stesso fonte di vita di amorevole servizio verso Cristo e verso i nostri fratelli e sorelle. È a partire dall'esperienza della carità di Dio che si sconvolge l'identità ormai assuefatta dell'uomo, dove ognuno si lascia tras-formare. È questa la strada delineata per il battezzato per diventare al contempo discepolo-missionario. La Christifideles Laici, infatti, ci ricorda che «Il santo è la testimonianza più splendida della dignità conferita al discepolo di Cristo». «La vocazione alla santità affonda le sue radici nel battesimo. (...) La vita secondo lo Spirito... suscita da tutti e da ciascun battezzato la sequela e l'imitazione di Gesù Cristo». In questo modo, la pastorale giovanile, non deve inventare nuovi luoghi che consentano di vivere l'accoglienza, quanto invece prestare attenzione e migliorare il dialogo con i giovani, con le loro famiglie, di mostrare loro che è possibile vivere in modo alternativo rispetto alla sudditanza acritica verso gli imperativi dell'epoca della globalizzazione. Questo nesso strettissimo tra promozione umana ed evangelizzazione, rimane, dunque, lo schema che ci porta a rivalutare e considerare il modus operandi che caratterizzava l'opera terrena di Gesù, il quale prima sfama la folla e poi spiega loro il motivo della relatività del cibo materiale, esortandoli ad entrare, per mezzo della fede, in una prospettiva sempre più vasta e rispettosa della loro natura che trascende radicalmente i bisogni e le necessità del corpo. L'educazione all'amore, dunque, diventa il ponte per entrare nella dinamica della formazione della coscienza che, insieme alla promozione umana e all'esplicita evangelizzazione, diventano i tre cardini necessari per un'azione pastorale giovanile all'altezza della sua missione. Così nel loro perseguire una vita sensata ed un’esistenza degna e compiuta, sono insite molte possibilità di scoprire come la fede cristiana, la persona di Gesù e il suo Vangelo siano non in contraddizione con tale desiderio, bensì un aiuto e una promessa di pienezza. Bisogna, quindi, investire i giovani di un progetto educativo, sociale e politico, rispettandoli nella loro libertà, avanzando loro proposte vitali con la consapevolezza che un progetto di fede non significa affatto avere la vita facile o avere dei vantaggi sull'altro, ma di essere all'altezza della loro gioventù, di non tradirla, di essere belli. I giovani, dunque, devono essere sempre meglio coinvolti nella evangelizzazione con missioni adatte alle esigenze del mondo giovanile. La vita è, quindi, un ambito concreto in cui si sperimenta la fatica di prendere in mano l’esistenza e di orientarla secondo il Vangelo, vivendo la gratuità, il dono di sé agli altri, la partecipazione attiva, responsabile per la costruzione della comunità e del bene comune. Lasciarsi coinvolgere in queste esperienze per i giovani è fonte di gioia che rafforza lo slancio e l’entusiasmo nei confronti della vita. Preghiamo la nostra Mamma Celeste e il nostro care Padre Pio, affinché possiamo ricevere dal Buon Dio le Grazie necessarie per rimanere sempre giovani e accoglienti alla primavera dello Spirito.


Categoria news data: 12-04-2023

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