La guerra fa male!

Carissimi amici, a voi tutti il saluto francescano di pace e bene! Come avrete già notato, questo articolo non è ricco di foto, perché le foto di quest’ultimo periodo sono davvero raccapriccianti. Personalmente, a me non piace spettacolarizzare il marcio, il cattivo. Sì, infatti, parlo di foto che raccontano le conseguenze negative del male, della guerra. Oggi, purtroppo, assistiamo all’immaturità di tante e tante persone che, davanti a immagini e video drammatici, restano inerti, immobili, come se queste vicende non le riguardano. Credo vivamente, che questa inerzia, questo non sporcarsi le mani, siano il carburante per far avanzare le macchine da guerra, le macchine della morte. Nei nostri telefoni, infatti, basta un click per eliminare immagini che non ci piacciono e che occupano soltanto la memoria del telefono, ma è difficilissimo rimuovere le immagini strazianti che, come un pennarello indelebile, restano marcate nella mente e nel cuore delle persone che vivono queste difficoltà. E quello che mi fa più spavento è che queste immagini si aggiungono con facilità ad altre immagini, come quando aggiungiamo foto nel nostro album. Quando vedo lo scorrere delle diverse immagini nei nuovi mezzi di comunicazione, sembra quasi di vedere delle persone in un grande supermercato, dove ognuno è là, fermo a pensare quale prodotto scegliere per la pubblicazione e ricevere tanti “MI PIACE” con l’aggiunta di qualche frase ad effetto, capace solo di sfiorare e azzittire per un breve momento le coscienze. Perché coinvolgermi? Tanto ognuno pensa per sé, ognuno si arrangia come meglio può. Ho paura, rabbrividisco! Ho solo desiderio di gridare “LA GUERRA FA MALE, SMETTIAMOLA, IL MALE NON PUÒ ESSERE UN BENE”. Abbiamo da poco terminato il ciclo pasquale, durante il quale la liturgia ci proponeva sempre una lettura tratta dal libro degli Atti degli Apostoli, e quello che da sempre mi ha colpito e ancora tutt’ora mi affascina è che nel vedere come “la comunità dei credenti viveva unanime e concorde, e quelli che possedevano qualcosa non lo consideravano come proprio, ma mettevano insieme tutto quello che avevano” (At 4,32-37). Quello che è sconvolgente, continuando la lettura degli Atti degli Apostoli, è notare come questa unanimità e concordia, era in grado di interpellare anche altre persone. Tutto questo è ancora possibile oggi! Anche qui mi viene in aiuto la Sacra Bibbia e, in modo particolare, quando si parla della creazione dell’uomo, il quale creato a “immagine” e “somiglianza” di Dio. Questi due sostantivi ci dicono come l’uomo nella creazione è colui che è chiamato a rappresentare Dio, agisce imitando Dio, è capace di continuare l’armonia creata da Dio. Ognuno, quindi, è chiamato a vivere in armonia e in mutua cooperazione per il bene comune. Ciascuno di noi è interpellato a favore di tale armonia. Come segno visibile, nella nostra comunità parrocchiale di Baibokoum, noi frati cappuccini, abbiamo realizzato, insieme ai nostri giovani aspiranti, un ambone fisso, nel quale è stata raffigurata l’immagine del Cristo con in mano il libro della Sacra Scrittura, e anche il rotolo di una pergamena vuota dove, contemplando questa immagine e partendo dal messaggio d’Amore del Vangelo, ognuno può scrivere un’altra pagina di santità quotidiana, da aggiungere alle tante pagine scritte dalle prime persone autoctone che hanno accolto il messaggio di Gesù. Ecco la grande sfida che ognuno di noi è chiamato a vivere: annunciare e testimoniare, in un mondo pieno di contraddizioni, l’amore di Dio, la vittoria di Cristo del bene sul male. Il dolore, le tribolazioni, le ingiustizie, ci interpellano e ci obbligano a porre fine a queste guerre e a questi conflitti! Preghiamo insieme la nostra Mamma Celeste e il caro Padre Pio affinché, per la loro intercessione, il Buon Dio ci doni le grazie necessarie per ritrovare quello slancio missionario capace di donare al nostro mondo nuovi orizzonti di Evangelizzazione. Con affetto, il vostro fra Antonio Di Mauro.


Le foto...

Categoria news data: 02-07-2023

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